Statua

La statua (ma potremmo così intendere anche il ritratto, l’automa, la bambola, ogni riproduzione…) come entità di un doppio, come parte di un’opposizione, simbolo di una dialettica fra ciò che è statico e ciò che è dinamico, fra ciò che è dotato di parola e suono e quel che vive nella dimensione del silenzio, fra mobile e immobile, statico e dinamico, bloccato e libero, ciò che si ferma e ciò che evolve.

E’ Il sé dinamico vs il sé statico. La parte che vuole scoprire e crescere e quella che vuole stare ferma.

Statua e automa, come uomo vs macchina, carnale vs artificiale, dotato di libero arbitrio vs eterodiretto, con anima e coscienza o senza anima, senza consapevolezza né morale.

Essere mutevole, umano, flessibile …vs essere irrigidito, freddo.
Essere ripetitivo-mutevole, umano, oppure meccanico, artificiale.
Essere eterodiretto. Contrapposto al suo doppio dotato di libero arbitrio.
Essere senza anima o avere un’anima, una coscienza.

Statua…ti formo, ti creo, ti plasmo. Ma ti do anche vita, prendi forma, prendi essenza, prendi esistenza. Vieni “scolpita” e prendi vita.
Mi imiti, mi rappresenti, mi segui.
Ma poi? Esisti anche in quanto TE, non più solo ME. Cammini e danzi, sola, nel mondo.

Non più solo mia creatura, non più solo conferma di me…Devo staccarmi da te, devo lasciarti andare e lasciarti esistere. Con amore, con fiducia, con curiosità.

Date

16 Maggio 2017

Category

doppi