Gli opposti

 

Il senso che vedo nella rappresentazione degli opposti, del doppio…non è né quello di marcare una contrapposizione, né di cercare una fusione per il raggiungimento di un unico stato e nemmeno di raffigurare una dinamica di competizione o contesa fra questi diversi stati, evocativi delle emozioni e degli stati e dei comportamenti umani.
Gli opposti esistono perché creano un equilibrio tra dimensioni diverse. La diversità deve essere mantenuta e l’opposizione, lungi dall’essere un problema, è la vita stessa. È un messaggio di armonia e accettazione delle differenze, ponendo uno sguardo nel punto in cui queste si incontrano e comunicano. Uno sguardo interpretativo e artistico verso un luogo di contatto, di scambio e dialogo, con una dialettica circolare fra l’uno e l’altro (come l’ingresso di un buco nero, lo snodo di una clessidra, il punto centrale di un Infinito,…), fra diverse espressioni di lati di sé e di stato d’animo.
Uno sguardo di visione “visionaria” dei poli opposti e del luogo dove si svolge la loro interpretazione. Non è un’interpretazione letterale, ognuno pone in quello che fa il suo sguardo, la sua sensibilità personale, quello che significa per lui e, così, chi guarda trattiene, ricorda, reinterpreta a seconda del suo vissuto e di ciò che lo cattura.