SPECCHIO

 

Doppi come specchio, specchi come doppio.

 

Lo specchio può essere visto come il doppio per eccellenza, il primo doppio che incontriamo , in fondo, tutti e tutti i giorni e ovunque. E’ quotidiano, onnipresente, quasi scontato. Quasi un’abitudine, che non si nota nemmeno più, non stupisce, non meraviglia.

 

Nella dimensione del doppio come confronto fra io e l’altro (inteso anche come l’ignoto e il possibile), lo specchio ritorna noi stessi come “apparentemente” siamo, ma anche rende manifesta un’altra visione esterna, l’immagine invertita e l’ingresso in un’altra dimensione perturbante, in un mondo altro.

 

E’ il nostro ingresso nel labirinto, dove avviene l’incontro con l’altro apparente – me.

 

Specchi senza fine, specchi spietati, ma anche specchi come strumento della possibilità di perdonarsi e diventare amorevole, accettando.

 

Vorrei entrare dentro, vedere il mondo a testa in giù, vedere una possibile realtà al contrario… e renderla vera, renderla la mia, come un’altra possibilità, diversa e rivoluzionaria.

 

Specchio. Strumento e arma del coraggio.