“Siamo luce ed ombra. La danza degli opposti”

Spettacolo itinerante nella Certosa di Bologna

Martedì 28/6 e Martedì 12 /7 2016 ore 21

 

certosa-fronte-giugnoSpettacolo itinerante in sei quadri, con danza, musica e recitazione attraverso alcuni suggestivi luoghi della Certosa, con le sue simbologie.

 

Un percorso all’interno di un luogo speciale, in cui sperimentare poli opposti: vita e morte, giorno e notte, cielo e terra, ma anche ragione e passione, sogno e follia…

 

Un’interpretazione artistica e visionaria del loro punto di contatto, del dialogo e dello scambio fra l’uno e l’altro, in continuo ed incessante movimento.

 

Così, attraverso la recitazione di brani di autori di epoche diverse, accompagnati da musica, danza e dall’affascinante e perturbante scenario artistico della Certosa, lo spettacolo propone un’esperienza speciale di racconti e simboli, dall’Alfa all’Omega, seguendo le forme dell’Ouroboros, serpente primordiale, simbolo dell’infinito e dell’eternità.

 

certosa-retro-giugnoA cura di Emilia Sintoni – Sphera – localhost/sphera

 

Con Emilia Sintoni (danza), Liliana Letterese (recitazione), Elisa Piffanelli (pianoforte e canto), Emmanuela Susca (flauto), Valeria Bertolasi, Michela Checchi, Bianca Dorobat, Stefania Onesti (danzatrici).

 

Contributo 10 euro (di cui 2 devoluti alla manutenzione della Certosa) con prenotazione obbligatoria. L’evento si terrà anche in caso di pioggia.

 

Info e prenotazioni: 328 1682276 – emiliasintoni@fastwebnet.it

 

Scarica il volantino in PDF: programma Certosa Estate 2016

 

partnersL’evento nei siti web dei partner istituzionali:
Programma completo Certosa di Bologna
Musei del Comune di Bologna
Bè Bologna Estate
Museo del Risorgimento di Bologna
Amici della Certosa
Agenda Cultura Bologna
– Radio Città Fujiko: pagina FB – www.radiocittafujiko.it
Storia e memoria di Bologna

Perché il cimitero della Certosa di Bologna?

 

Luogo di arte e bellezza.
Luogo dove vita e morte coincidono, sia per chi ha lasciato che per chi è rimasto.
Luogo che dà forme e vita, attraverso la sua monumentalità, le sue statue… alla presenza che in qualche modo continua.
Permette lo scambio affettivo, il ricordo, la comunicazione umana …

 

È un libro e un luogo di storia e, al contempo, un libro di racconti e storie umane e artistiche, personale e universale.

Luogo del ricordo, luogo di ri-nascita, luogo dell’ “essere” umano, sempre e comunque, luogo del passato, presente, futuro.

 

In fondo, come scrisse Pablo Neruda:

 

La nascita non è mai sicura come la morte. E questa la ragione per cui nascere non basta. È per rinascere che siamo nati.

Il nostro spettacolo è, come lo è il luogo in cui si svolge, collegato anche ad alcuni temi tipici del Romanticismo e simbologie ad essi riconducibili presenti in Certosa; questi temi, a cui ci ispiriamo liberamente, sono soprattutto la tensione dell’uomo, essere finito, verso l’Infinito; la sua ricerca di un bene o di un piacere al di là del “limitato” del mondo, in una visione di costante cambiamento, movimento incessante in fieri, struggente tensione verso l’immenso, l’illimitato.

 

Questo uomo romantico sente una sensazione di mancanza e vuoto, nega la supremazia della ragione illuministica, non più in grado di spiegare la totalità del mondo e la realtà nella loro complessità. Esplora allora l’irrazionale, il sentimento, la follia, il sogno, le visioni.
Prova una sensazione di inquietudine nei confronti dell’assoluto, un senso di continua e struggente tensione, un sentimento che lo spinge ad oltrepassare i limiti della realtà “terrena”, per rifugiarsi nell’interiorità e in una dimensione che supera lo spazio-tempo. Vive, allora, la poesia e l’arte come le più alte espressioni di spirito, di fantasia, di sentimento, espressioni spontanee che danno voce all’inquietudine dello spirito umano, alla tensione fra poli contrapposti quali reale e ideale, finito e infinito.

 

I luoghi dove si snoda lo spettacolo sono situati in diversi punti, ognuno associato e ispirato alla simbologia delle opposizioni-opposti, seguendo un tracciato circolare con un fil rouge dato dall’immaginario percorso Infinito dell’Ouroboros, con uno sguardo verso il punto di snodo in cui si incontrano e comunicano:

 

l’Inizio e la Fine/Α e Ω (Chiostro I di Ingresso), la Terra e il Cielo (Sala della Pietà), la Morte e la vita, l’Amore e la Rabbia (Chiostro delle Madonne o dell’Ossaia), la Luce e il Buio/Ombra (Galleria tre Navate – via Chiostro III, Galleria degli Angeli, Chiostro VII), la Ragione e la Follia (Sala delle Catacombe), il Giorno e la Notte (Pantheon), per tornare al punto di inizio, nel Chiostro di Ingresso.

 

In ogni luogo-tappa del percorso avviene “qualcosa”, un evento collegato a queste opposizioni, in cui lo stesso utilizzo dei luoghi da parte degli interpreti è collegato alla simbologia proposta. Vedremo quindi diversi quadri con danza, musica, recitazione, canto; verranno eseguiti brani musicali del repertorio classico al pianoforte e flauto (di diversi autori: brano per flauto solo di Jacques Ibert, Madrigale di Philippe Gaubert, fantasia n. 6 in D minor di Georg Philipp Telemann, selezione di Mazurka, Valzer, Notturni di Fryderyk Chopin…), elaborazioni sonore elettroniche, canto e vocalizzi su poesie di Federico Garcia Lorca, percussioni….

 

Vi sarà la recitazione di racconti, poesie e brani di diversi autori (poesie di Fernando Pessoa ed Emily Dickinson, frasi dalle Lettere di Vincent Van Gogh, estratti dell’Elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam…) e di una narrazione (La Venere Nera), liberamente ispirata al racconto La Vénus d’Ille di Prosper Mérimée, a cura di Liliana Letterese.